“Quel giorno in cui il governo fascista decise che tutti dovevano contribuire con oro, rame e ferro alla crescita dell’Italia, io compivo dieci anni. I miei genitori avevano preso male la notizia. – Con una mano prendono e con l’altra danno! – disse mio padre, riferendosi ai premi in denaro che elargivano alle famiglie numerose. […]