Giovanni Cascione – Museo Laboratorio della Civiltà Contadina di Matera https://museolaboratorio.it Sito ufficiale del museo etno-antropologico dei Sassi di Matera Tue, 17 Sep 2024 20:16:28 +0000 it-IT hourly 1 https://museolaboratorio.it/data/uploads/cropped-icon_new-100x100.jpg Giovanni Cascione – Museo Laboratorio della Civiltà Contadina di Matera https://museolaboratorio.it 32 32 Il tuo 5×1000 al Museo Laboratorio della Civiltà Contadina https://museolaboratorio.it/post/5x1000/ https://museolaboratorio.it/post/5x1000/#respond Tue, 21 May 2024 22:01:56 +0000 https://museolaboratorio.it/?p=4752 Con la tua firma per il 5×1000 al Museo Laboratorio della Civiltà Contadina di Matera puoi contribuire a sostenere l’Associazione Culturale (ONLUS) nelle sue attività.

Per donare il tuo 5×1000 al Museo Laboratorio della Civiltà Contadina, indica il codice fiscale 93022450774 sulla tua dichiarazione dei redditi.

Donare è semplice, ecco come fare:

 

Se presenti il Modello 730 o Redditi.

  • Compila la scheda sul modello 730 o Redditi (ex Unico);
  • Firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato…”;
  • Indica nel riquadro il codice fiscale del Museo Laboratorio: 93022450774.

 

Puoi donare il tuo 5×1000 anche se non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi.

  • Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione (puoi anche scaricarla da QUI) firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato…” e indicando il codice fiscale del Museo Laboratorio: 93022450774;
  • Inserisci la scheda in una busta chiusa;
  • Scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e codice fiscale;
  • Consegnala a un ufficio postale (che la riceverà gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti…).
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L’anello https://museolaboratorio.it/post/anello/ https://museolaboratorio.it/post/anello/#respond Sun, 25 Jul 2021 15:53:54 +0000 https://museolaboratorio.it/?p=4925 “Quel giorno in cui il governo fascista decise che tutti dovevano contribuire con oro, rame e ferro alla crescita dell’Italia, io compivo dieci anni.
I miei genitori avevano preso male la notizia.
– Con una mano prendono e con l’altra danno! – disse mio padre, riferendosi ai premi in denaro che elargivano alle famiglie numerose. La nostra era una vita di stenti, come quella di tanti altri, e di speranze risicate. Non era difficile che un bambino di pochi mesi morisse ed il premio fosse rinviato ad un’altra nascita.
Furono stabilite precise modalità per il prelievo dell’oro e dei metalli. Ogni inizio della settimana un incaricato, accompagnato da alcuni aiutanti, girava per le famiglie e verificava se in casa vi fossero più di tre pentole in rame o alluminio; il superfluo veniva ammucchiato su di un camioncino. Non erano esclusi cancelli, ringhiere, aratri in disuso e materiali ferrosi di vario genere.
La stessa sorte dovevano subire le fedi nuziali, ciondoli, spille e tutto ciò che era in oro; per questi monili preziosi, però, fu individuato un giorno di raccolta specifico per tutto il territorio nazionale. Naturalmente, all’atto della consegna, veniva rilasciata una ricevuta con tanto di firma e timbro del segretario del fascio.
Da noi si presentò proprio il 18 dicembre del 1935, giorno in cui tutti gli Italiani furono chiamati a donare l’oro alla Patria.
C’era tanta tristezza quel giorno. Dapprima prelevarono diverse pentole, comprese quelle in alluminio che usavamo in campagna per la raccolta dei pomodori; subito dopo si passò alle fedi nuziali che venivano cedute in cambio di anelli di ferro che recavano incisa la scritta “Oro alla Patria–18 nov. XIV”.
A mia madre luccicarono gli occhi quando vide mio padre sfilarsi dall’anulare la propria fede per consegnarla all’addetto, col capo basso. Nello stesso momento, rapidamente, sfilò dai lobi delle orecchie due piccolissimi orecchini e disse: – Questo è un mio piccolo anticipo per la patria: la fede mi è caduta nel pozzo perché mi andava un po’ larga –. Lo disse con tanta convinzione che noi tutti le credemmo subito; un po’ meno il segretario: la guardò con diffidenza e le annunciò che, appena possibile, avrebbe dato l’ordine di svuotare il pozzo.
Mia madre non si scompose affatto e, con dignità, assicurò che in occasione della consueta pulizia estiva della cisterna, avrebbe sicuramente ritrovato l’anello.
Ma ad agosto la cisterna non fu pulita.
Il segretario, che non aveva affatto dimenticato, si arrabbiò moltissimo e ritenne l’atteggiamento di mia madre un’offesa verso la patria passibile di punizione. Lei non si perse d’animo e, con estrema calma, cercò di porre rimedio a questa situazione di tensione.
Tra le cose del nonno, disperso nella Prima Guerra Mondiale, c’era, nascosto in una calza rattoppata, un piccolo anello di poco valore: lo prese e lo lasciò cadere nella mano del funzionario, dicendo – Ora non ho più debito, se debito bisogna chiamarlo –.
Il segretario, più rosso di un peperone, si tirò nervosamente la porta d’ingresso alle spalle. Un po’ di paura quel giorno la provammo, ma da allora non venne mai più nessuno ad esigere la fede.
Dell’anello non si parlò più anche negli anni successivi all’assegnazione delle case popolari di Serra Venerdì, che sanciva la fine di un incubo e anticipava un malessere diffuso e ancora più profondo.
Mio padre morì di tubercolosi a sessant’anni, quando mia madre ne aveva cinquantaquattro, io ventisette, mio fratello ventinove, le mie sorelle venti e ventiquattro.
Nei nuovi quartieri le sere trascorrevano nella tristezza, le strade non erano ben illuminate e c’erano ancora alcuni cantieri aperti che diffondevano un senso di disordine e di incompiutezza.
La gente, pur felice di aver abbandonato le case malsane e fatiscenti dei Sassi, era disorientata e qualcuno, incontrandoti, nemmeno salutava, non per mancanza di cortesia, ma quasi avesse paura di far emergere in una eventuale conversazione il timore che quel sogno di riscatto cominciasse a bucarsi come un pallone.
Nel 1966, dopo tredici anni dal trasferimento nella nuova abitazione, lasciammo la città e quella casa che ci aveva fatto stare bene all’inizio e tanto male dopo, dal momento che la povertà si era ripresentata anche in assenza di galline, mulo e maiale.
Non ci fu altra soluzione che cambiare mestiere e aggiungere al nostro dialetto la lingua americana.
Zia Maria, partita due anni prima di noi e già capace di esprimersi un po’ in inglese, si rese disponibile ad ospitarci e a guidarci nella nuova vita.
A novant’anni mia madre morì. Quando la vestimmo per seppellirla nel cimitero di Toronto, dalla federa del suo guanciale sbucò la sua fede nuziale che cominciò a rimbalzare sui pavimenti grigi, riflettendo una lieve luce dorata.
Tutti restammo a bocca aperta e ricordammo quell’episodio del passato: aveva mantenuto quel segreto per tanti anni, senza parlarne nemmeno con noi figli!”

Grazie Francesco per aver donato la fede nuziale di tua madre, d’accordo con i tuoi fratelli, a questo museo.
È qui, in una vetrina, sospesa con un nastro su altri monili d’epoca.
Emana un’alterigia quasi umana e riflette ancora una calda luce dorata.

(racconto di F.D., anni 94, tratto da “I racconti del Museo“)

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Intervista al maestro Ricciardi (4/4): la scuola https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-44-la-scuola/ https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-44-la-scuola/#respond Thu, 03 Jan 2019 14:27:17 +0000 https://museolaboratorio.it/?p=4669 Nell’ultima parte della lunga intervista che ci concesse nel 2016, il compianto maestro Ricciardi si sofferma sui temi della scuola e della famiglia e condivide con chi lo ascolta ricordi e sagge riflessioni.

Parte 4/4: la scuola

Il maestro Ricciardi narra alcuni episodi relativi alla esperienza scolastica attraverso i suoi ricordi di alunno prima e di insegnante successivamente.

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Proposte didattiche https://museolaboratorio.it/post/proposte-didattiche/ Sun, 28 Oct 2018 10:35:47 +0000 http://museolaboratorio.it/?p=2437 Il Museo è stato concepito in modo da non essere fine a se stesso, ma un laboratorio, cioè un luogo di lavoro materiale ed intellettuale finalizzato al raggiungimento di una serie di obiettivi:

  1. la conoscenza dell’altro che è in noi stessi e nel nostro passato, con la riscoperta consapevole di tutti quegli elementi tradizionali di cui siamo portatori inconsapevoli;
  2. la conoscenza del proprio ambiente, inteso non solo come somma di aspetti naturali e geografici, ma anche come l’insieme dei segni lasciati dall’uomo nel tempo;
  3. la promozione dello sviluppo del senso di appartenenza e di condivisione di beni e valori propri della comunità alla quale si appartiene;
  4. il passaggio da un sapere percettivo ad un sapere concettuale, attraverso itinerari di ricerca che stimolino la capacità progettuale e la creatività;
  5. il recupero critico della realtà passata, per meglio comprendere la quotidianità e sviluppare la capacità di elaborare progetti per il futuro.

Si comprende bene come la scuola non può più limitarsi ad avere con il museo un rapporto generico ed occasionale, filtrato da visite guidate programmate per un pubblico indifferenziato: esso deve essere vissuto come ambiente educativamente programmato, come spazio attrezzato per lavorare sui processi di conoscenza e di formazione, in cui la comunicazione sia strumento di mediazione fra i saperi specialistici e il lavoro quotidiano della formazione.

È ovvio che la programmazione preventiva fra l’insegnante e l’operatore museale, per qualsiasi percorso di ricerca si intenda intraprendere, diventa indispensabile.

 

Le nostre proposte

 

1) Visita guidata al Museo

Descrizione

Visita guidata alle sale espositive del museo, con lezione
frontale interattiva relativa ai diversi ambienti.

Destinatari

Alunni di scuole di ogni ordine e grado.

Durata

1 o 2 ore, a seconda della fascia d’età degli alunni interessati.

Costo

5€ pro capite.

 

2) Percorso sensoriale

Descrizione

Visita guidata a carattere ludico, con attivazione di tutti i sensi (vedere e toccare oggetti, ascoltare canti e storie antiche, scoprire, preparare, degustare la colazione tipica del passato: pane-pomodoro-sale-olio-origano; pane e olio; pane e zucchero; pane-zucchero-olio).

Destinatari

Alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e del primo biennio della Scuola Primaria.

Durata

3 o 4 ore circa.

Costo

5€ pro capite.

 

3) Laboratorio “Io, piccolo antropologo”

Descrizione

Lavori di gruppo presso le sale espositive del Museo: esplorazione, discussione, formulazione di ipotesi, produzione di materiale grafico-pittorico, verifica finale.

Destinatari

Alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I grado.

Durata

3 o 4 ore circa.

Costo

6€ pro capite.

 

4) Laboratori didattici tematici

Descrizione

I laboratori approfondiscono diversi temi attraverso attività teoriche e pratiche (discussioni, schede, lettura, scrittura creativa, giochi, elaborati grafico-pittorici) i cui risultati potranno essere raccolti in fascicoli tematici in cui l’esperienza individuale di ciascun alunno si potrà collegare in modo organico con quella collettiva.
Diversi argomenti possono essere affrontati contemporaneamente da altrettanti piccoli gruppi, all’interno di ciascuna classe.
Temi: la casa – la famiglia – l’infanzia – giochi e giocattoli – l’alimentazione – la storia del grano: dal chicco al pane – la raccolta delle olive – la vite e il vino – curare le malattie con le erbe – la saggezza dei proverbi – nomi e soprannomi.

Destinatari

Alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado.

Durata

Le attività, il numero e la durata degli incontri saranno programmati in base alle esigenze delle singole classi, in modo da renderle complementari agli itinerari scolastici curriculari.

Costo

6€ ad incontro, pro capite.

 

5) Laboratorio: “Dipingo e graffio il tufo”

Descrizione

Riproduzione di graffiti e pitture rupestri tipiche del Neolitico.

Destinatari

Scuola Primaria e Secondaria di I grado.

Durata

2 incontri di 2 ore ciascuno.

Costo

7€ pro capite.

 

6) Laboratorio di lavorazione di argilla

Descrizione

Produzione di manufatti con le tecniche dell’impronta, della traccia, degli stampi e del colombino.

Destinatari

Alunni della Scuola Primaria.

Durata

2 ore circa.

Costo

5€ pro capite.

 

7) Laboratorio di decorazione della terracotta

Descrizione

Decorazione delle terrecotte con engobbi (colori a freddo).

Destinatari

Alunni della Scuola Primaria.

Durata

2 ore circa.

Costo

5€ pro capite.

 

8) Laboratorio di cartapesta

Descrizione

Realizzazione di maschere di cartapesta variamente decorate.

Destinatari

Alunni della Scuola Primaria.

Durata

2 incontri di 2 ore ciascuno.

Costo

7€ pro capite.

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Certificato di Eccellenza TripAdvisor® 2018 https://museolaboratorio.it/post/certificato-di-eccellenza-tripadvisor-2018/ https://museolaboratorio.it/post/certificato-di-eccellenza-tripadvisor-2018/#respond Sat, 26 May 2018 10:33:16 +0000 https://museolaboratorio.it/?p=4224 l Museo Laboratorio della Civiltà Contadina ha ricevuto il Certificato di Eccellenza TripAdvisor®. Giunto alla ottava edizione, il riconoscimento premia le strutture ricettive che hanno ricevuto recensioni eccellenti su TripAdvisor nell’ultimo anno. I vincitori del Certificato di Eccellenza comprendono gli alloggi, i ristoranti e le attrazioni di tutto il mondo che hanno offerto costantemente ai viaggiatori un servizio di qualità.

“Con il Certificato di Eccellenza, TripAdvisor riconosce le strutture ricettive che si sono distinte ricevendo con costanza punteggi e recensioni eccellenti dai viaggiatori”, afferma Heather Leisman, Vice Presidente del Marketing di settore, TripAdvisor. “Questo riconoscimento aiuta i viaggiatori a individuare e prenotare le strutture che offrono regolarmente un servizio di qualità. TripAdvisor è orgogliosa di ricoprire questo ruolo importante nell’aiutare i viaggiatori a scegliere con più fiducia”.

Il Certificato di Eccellenza tiene conto della qualità, della quantità e dell’attualità delle recensioni pubblicate dai viaggiatori su TripAdvisor in un periodo di 12 mesi. Per essere idonea, una struttura deve mantenere un punteggio complessivo stabile di almeno quattro punti su cinque su TripAdvisor, aver ricevuto un numero minimo di recensioni ed essere presente sul portale da almeno 12 mesi.

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Intervista al maestro Ricciardi (3/4): ricordi d’infanzia https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-34-ricordi-di-infanzia/ https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-34-ricordi-di-infanzia/#respond Sat, 10 Feb 2018 00:29:23 +0000 https://museolaboratorio.it/?p=3995 Nella lunga intervista che ci concesse nel 2016, il compianto maestro Ricciardi si soffermó, con un’ironia attraversata da una sottile vena umoristica, su alcuni ricordi della sua infanzia.

Sono episodi semplici, ma rappresentativi di un mondo che si “regolava” anche attraverso le credenze popolari e le superstizioni.

Parte 3/4: ricordi d’infanzia

Il maestro Ricciardi narra alcuni episodi della sua infanzia e sottolinea la valenza delle credenze popolari e della superstizione nel controllo esercitato dagli adulti sui bambini.

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Intervista al maestro Ricciardi (2/4): lezione di dialetto materano https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-24-lezione-di-dialetto-materano/ https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-24-lezione-di-dialetto-materano/#respond Tue, 17 Oct 2017 12:21:51 +0000 https://museolaboratorio.it/?p=3932 In occasione della scomparsa del maestro Ricciardi, desideriamo ricordarlo con questa seconda parte della lunga intervista che ci concesse, con tanto entusiasmo, lo scorso anno. I problemi di salute che avvertiva gli facevano sentire l’urgenza di lasciare quasi un “testamento culturale” ai Materani di oggi.

La conversazione con lui spaziò su altri campi della vita sociale del passato. Provvederemo prossimamente a pubblicare le due parti ancora inedite.

Oggi ci premeva condividere il nucleo dei suoi insegnamenti: la necessità di salvaguardare il dialetto come supremo strumento identitario.

Parte 2/4: lezione di dialetto materano

Il maestro Ricciardi spiega alcune peculiarità del dialetto materano e indica ai Materani il percorso per salvaguardare la propria identità attraverso l’uso del dialetto.

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Certificato di Eccellenza TripAdvisor® 2017 https://museolaboratorio.it/post/certificato-di-eccellenza-tripadvisor-2017/ https://museolaboratorio.it/post/certificato-di-eccellenza-tripadvisor-2017/#respond Sat, 01 Jul 2017 14:11:45 +0000 http://museolaboratorio.it/?p=3710 l Museo Laboratorio della Civiltà Contadina ha ricevuto il Certificato di Eccellenza TripAdvisor®. Giunto alla settima edizione, il riconoscimento premia le strutture ricettive che hanno ricevuto recensioni eccellenti su TripAdvisor nell’ultimo anno. I vincitori del Certificato di Eccellenza comprendono gli alloggi, i ristoranti e le attrazioni di tutto il mondo che hanno offerto costantemente ai viaggiatori un servizio di qualità.

“Con il Certificato di Eccellenza, TripAdvisor riconosce le strutture ricettive che si sono distinte ricevendo con costanza punteggi e recensioni eccellenti dai viaggiatori”, afferma Heather Leisman, Vice Presidente del Marketing di settore, TripAdvisor. “Questo riconoscimento aiuta i viaggiatori a individuare e prenotare le strutture che offrono regolarmente un servizio di qualità. TripAdvisor è orgogliosa di ricoprire questo ruolo importante nell’aiutare i viaggiatori a scegliere con più fiducia”.

Il Certificato di Eccellenza tiene conto della qualità, della quantità e dell’attualità delle recensioni pubblicate dai viaggiatori su TripAdvisor in un periodo di 12 mesi. Per essere idonea, una struttura deve mantenere un punteggio complessivo stabile di almeno quattro punti su cinque su TripAdvisor, aver ricevuto un numero minimo di recensioni ed essere presente sul portale da almeno 12 mesi.

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Intervista al maestro Ricciardi (1/4): l’importanza del dialetto https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-14-limportanza-del-dialetto/ https://museolaboratorio.it/post/intervista-al-maestro-ricciardi-14-limportanza-del-dialetto/#respond Fri, 24 Feb 2017 22:07:45 +0000 http://museolaboratorio.it/?p=3686 Il maestro Ricciardi, fonte storica vivente, è noto ai Materani per la passione, la perseveranza e l’umiltà con le quali, da anni, sottolinea la necessità di salvaguardare il patrimonio storico materiale e non che ci connota. Lo fa quotidianamente, anche per strada, soffermandosi con i giovani e con i turisti, sfidando spesso l’insofferenza ingiustificata di quanti, trascinati dalle urgenze degli impegni quotidiani, non prestano la dovuta attenzione ai suoi messaggi. Questi ultimi si fanno sempre più pressanti, quasi disperati, perché avvertono l’ineorabilità del tempo che scorre.

Abbiamo voluto incontrare il maestro e fermare la sua testimonianza in un’intervista suddivisa in quattro parti. In ciascuna di esse si sofferma su un particolare aspetto della memoria da tutelare.

Parte 1/4: l’importanza del dialetto

Il maestro Ricciardi ricorda ai Materani l’importanza identitaria del dialetto e la necessità di preservarlo dall’oblio.

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Intervista: la Murgia Materana https://museolaboratorio.it/post/intervista-la-murgia-materana/ https://museolaboratorio.it/post/intervista-la-murgia-materana/#respond Sat, 23 Jul 2016 08:36:26 +0000 http://museolaboratorio.it/?p=3548 Intervista del 2016 a Giuseppe Gambetta, studioso e profondo conoscitore del territorio murgiano, presso il Museo Laboratorio della Civiltà Contadina di Matera.

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Certificato di Eccellenza TripAdvisor® 2016 https://museolaboratorio.it/post/certificato-di-eccellenza-tripadvisor-2016/ https://museolaboratorio.it/post/certificato-di-eccellenza-tripadvisor-2016/#respond Fri, 27 May 2016 16:32:25 +0000 http://museolaboratorio.it/?p=3479 Il Museo Laboratorio della Civiltà Contadina ha ricevuto il Certificato di Eccellenza TripAdvisor®. Giunto alla sesta edizione, il riconoscimento premia le strutture ricettive che hanno ricevuto recensioni eccellenti su TripAdvisor nell’ultimo anno. I vincitori del Certificato di Eccellenza comprendono gli alloggi, i ristoranti e le attrazioni di tutto il mondo che hanno offerto costantemente ai viaggiatori un servizio di qualità.

“Con il Certificato di Eccellenza, TripAdvisor riconosce le strutture ricettive che si sono distinte ricevendo con costanza punteggi e recensioni eccellenti dai viaggiatori”, afferma Heather Leisman, Vice Presidente del Marketing di settore, TripAdvisor. “Questo riconoscimento aiuta i viaggiatori a individuare e prenotare le strutture che offrono regolarmente un servizio di qualità. TripAdvisor è orgogliosa di ricoprire questo ruolo importante nell’aiutare i viaggiatori a scegliere con più fiducia”.

Il Certificato di Eccellenza tiene conto della qualità, della quantità e dell’attualità delle recensioni pubblicate dai viaggiatori su TripAdvisor in un periodo di 12 mesi. Per essere idonea, una struttura deve mantenere un punteggio complessivo stabile di almeno quattro punti su cinque su TripAdvisor, aver ricevuto un numero minimo di recensioni ed essere presente sul portale da almeno 12 mesi.

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Intervista: abitare nei Sassi https://museolaboratorio.it/post/intervista-abitare-nei-sassi/ https://museolaboratorio.it/post/intervista-abitare-nei-sassi/#respond Sat, 30 Apr 2016 09:40:24 +0000 http://museolaboratorio.it/?p=3435 Intervista del 1999 presso il Museo Laboratorio della Civiltà Contadina di Matera al sig. D’Ercole Francesco, classe 1923.

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